Le turbine degli Sforza” (Missaglia, 2017)

 

Scritto e composto nei primi mesi del 2017, opera di Vincenzo Sala per i testi e di Mario Donadoni per le fotografie, questo bel volume fa parte di una prestigiosa collana aziendale che Enel Green Power, una delle principali imprese italiane, ha voluto dedicare alle storiche centrali idroelettriche che la grande azienda energetica aveva rilevato nel 1962 dalle imprese private responsabili dell“elettrificazione” dell’Italia tra gli ultimi anni dell’Ottocento e i primissimi del Novecento.

La centrale idroelettrica del Salto di Vigevano, nel Pavese, azionata dalle acque del quattrocentesco Naviglio Sforzesco, fu costruita nel biennio 1904-1905 dall’impresa Elettrica Conti, una delle maggiori aziende energetiche italiane dell’era pre-Enel, su progetto tecnico dell’ingegnere varesino Carlo Mina (1860-1944) e architettonico del notissimo architetto milanese Gaetano Moretti (1860-1938). Era un impianto allora di media potenza e tecnologicamente all’avanguardia, che sfruttava il salto geodetico di circa 20 metri tra il piano di campagna del Novarese occidentale e della Lomellina, in cui scorrevano le acque del Naviglio Sfofrzesco, e la golena del Ticino a nord della città di Vigevano. Le acque fluenti del Naviglio, intubate in cinque condotte forzate, azionavano cinque turbine ad asse orizzontale di tipo Francis, che muovevano altrettanti alternatori per produrre corrente elettrica trifase alla tensione di 2.700 V. Passata alla Edison nel 1926, con la nazionalizzazione del 1962 sarebbe confluita in Enel. Nel 1994 e, di nuovo, nel 2003 l’impresa nazionale avrebbe radicalmente ampliato ed ammodernato l’impianto, realizzando tra l’altro ex novo una seconda centrale sotterranea, imperniata su una moderna turbina Kaplan.

Il volume è stato stampato negli ultimi giorni di agosto del 2017 dall’editore Bellavite, in una tiratura limitata con un target di diffusione esclusivamente interno a Enel Green Power.