Venti secoli sulle rive del Molgora. Pessano, Bornago, Valera, Canepa dalla preistoria alla globalizzazione” (Missaglia, 2015)




Scritto nel triennio 2012-2015 in tandem con il contemporaneista Giorgio Perego (1954-2019), grande specialista della crisi novecentesca nell’Est Milanese. Sala ne è il principale autore e firma il lungo saggio che – sulla scorta di un approfondito scavo archivistico – ricostruisce la prima antropizzazione, l’età antica, il Medioevo, l’età ducale e moderna e anche i primi decenni della contemporaneità, fino alla soglia dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione e al profilarsi della prima guerra mondiale. Secoli cruciali e nodali, nei quali la fisionomia di queste terre di alta pianura asciutta poste a cavallo del piccolo fiume prealpino Molgora si è via via definita sotto ogni profilo, da quello insediativo e abitativo a quello economico-produttivo e istituzionale. Composto per lunghi secoli da quattro comunità autonome e distinte (Bornago – la più antica, attestata dal IX secolo d.C. – Pessano, Valera e Canepa), tra il 1757 e il 1870 questo territorio posto nel’immediato settentrione dell’importante borgo di Gorgonzola ha conosciuto, sotto lo sprone della legislazione amministrativa nazionale, una graduale aggregazione, che l’ha condotto ad assumere i confini e l’assetto attuali. Dalle labili tracce del popolamento pre-romano alla centuriazione romana, dai primi documenti membranacei che attestano l’esistenza di Bornago (858 d.C.) e Pessano (1045 d.C.) all’autorevole presenza patrimoniale e giurisdizionale dei Visconti nel Medioevo, dei Castiglioni dal 1496 al 1820 e dei Cravenna sempre in tarda età moderna; dalla vicenda un po’ enigmatica e incerta del castello locale (trasformato in sontuosa villa dai Castiglioni nel 1760) a quella delle cascine (XIV-XVIII secolo), fino alla ristrutturazione proprietaria contemporanea, con l’arrivo delle Case Negroni a Pessano e Prinetti a Bornago, al graduale abbandono dell’agricoltura imperniata sul trinomio vite-gelso-grani e all’apparizione (già nel primo Ottocento) della manifattura serica organizzata, che qui si era venuta imperniando su 5 opifici con 400 addetti (in larga maggioranza giovani donne). Giorgio Perego affronta invece il cinquantennio 1915-1960, la partecipazione ai due conflitti, la crisi fascista, la guerra civile 1943-45 con i due grandi capitoli non solo locali dei “Sette martiri partigiani” trucidati qui nel marzo 1945 e del giovane “partigiano aristocratico” Gino Prinetti Castelletti, per chiudere con la ricostruzione politica e sociale dei primi decenni post-bellici. 400 pagine davvero fitte di dati, analisi, personaggi (si pensi solo a don Carlo Gnocchi), avvenimenti spesso di valenza sovralocale e connessi con il quadro storico regionale e nazionale. Pierangelo Brambilla firma la campagna fotografica, accostando ai testi scatti di grande suggestione e lirismo; Mario Donadoni una regia grafica esperta e sicura, che veste in modo elegante lo spessore delle analisi elaborate dai due autori. Un volume, quindi, che indaga la storia locale a 360 gradi e propone la ricostruzione di un territorio e delle sue bimillenarie vicende con un disegno complessivo, ricostruendo dalle fondamenta un’identità comunitaria articolata e una crescita sociale e civile assai impegnativa.

Presentazione ufficiale la sera del 27 novembre 2015 presso la Sala ex-Consiliare di Pessano con Bornago (Manifattura K), con l’intervento degli autori e dei leaders dell’amministrazione locale.